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La musica che ci tiene in Orbita

Riflessioni e prospettive sul futuro musicale

lunedì 3 aprile 2023

Il ciclo di appuntamenti a tema musica si è concluso lasciando non poche questioni aperte. Sembra una domanda banale ma, giunti nel 2023, vale la pena chiedersi: come sarà la musica del futuro? Siamo sicuri che, almeno una volta nella vita, vi sarà capitato di criticare aspramente un genere musicale, un o una cantate o magari lasciarsi prendere dalla nostalgia al grido di “ai miei tempi la musica era migliore, non come oggi”. Perché diciamolo, la questione della musica ci lega e ci divide un po’ tutti, e forse il bello sta proprio in questo: nel suo essere universale. Ma quando ci si chiede come questa sarà nel futuro la questione diventa ancora più complessa.

Orbita si è aperto proprio con un’intervista che aiutava a riflettere su questo tema: è il caso del rapporto tra musica e tecnologia, che trova la sua sintesi nei cosiddetti “iperstrumenti”, almeno secondo l’ospite Sandro Mungianu. Essi non sono altro che violini, sassofoni, percussioni e molti altri strumenti implementati con l’utilizzo della tecnologia per produrre suoni, colori e immagini, andando quindi oltre i normali limiti della musica. Altro spunto di riflessione è stato portato dalla performance di Økapi, un'artista che concepisce le tracce che riproduce dal vivo a partire dalle immagini e viceversa. Il pubblico presente alla serata di venerdì 31 all'Auditorium del Conservatorio di Trento ha potuto assistere alla messa in scena di un’esperienza del tutto singolare, dove l’artista ha condotto gli spettatori in un viaggio verticale e mentale, dal piano terra al 15esimo piano di un edificio immaginario.

Oltre alla musica ci sono state anche le parole a dare il loro contributo, e con loro le riflessioni sull’industria musicale sulle tendenze che stiamo osservando in questi ultimi anni. Nello specifico l’intervento di David Bonato ha gettato luce sul tema spesso trascurato della comunicazione in ambito musicale, spiegando come oggi il talento non basti più neanche per un artista, ma che sia necessario il supporto di figure altre in grado di supportarlo nell'utilizzo dei social media o nelle apparizioni radio e tv. A conclusione di queste giornate intense vi è stato un talk in compagnia di Marta Fantin, la quale ha portato la sua personale esperienza su come sia cambiato il lavoro, anche dal punto di vista dell’organizzazione degli eventi e della vendtita dei biglietti grazie ad app e siti specializzati.

Insomma, Orbita è stato tutto questo e molto altro: una finestra su un mondo che fa parte del nostro quotidiano ma del quale sappiamo ancora poco, o forse nulla. Un mondo che, a quanto sembra, è molto più proiettato verso il futuro di quanto pensiamo.